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Panorama 2 - Foto tratta da www.comune.pescorocchi

Comune di Pescorocchiano

Indirizzo: via Monte Carparo 2
Telefono: 0746.338270
Sito web: www.comune.pescorocchiano.rieti.it 
Email: comunepescorocchiano@libero.it

Altitudine: 806 m slm
Abitanti: 2078, Pescorocchianesi

Sindaco: Mario Gregori

Pescorocchiano

Il territorio di Pescorocchiano è ricco di sorprese e si caratterizza per la sua vocazione al turismo rurale. Qui è possibile approfondire la conoscenza di questo meraviglioso territorio dell’Appennino centrale, seguendo significativi tematiche culturali, antropologici e paesaggistici.
Arrivando in un sito ove vi sono mura poligonali o altri resti archeologici è possibile pensare all’epoca classica con la stessa curiosità dei viaggiatori europei dell’Ottocento, giungendo ove sorgeva un’antica rocca si può pensare al Medioevo, traversando boschi e pascoli pensare alla storia delle comunità e agli usi civici, osservando mulini e carbonaie e percorrendo il tracciato di un abbandonato tratturo collegarsi in un istante con lo scomparso mondo agropastorale, carezzando una colonnetta di frontiera disegnare il secolare confine tra Regno di Napoli, poi delle Due Sicilie, e lo Stato Pontificio, passando da un paese all’altro sapere che durante il Risorgimento alcuni furono a favore dell’unità d’Italia e molti altri, invece, vi si opposero, ammirando da vicino gli acquedotti d’inizio Novecento toccare con la mano la tensione verso il progresso, passeggiando tra le strade di un villaggio ammirare la sobria architettura dei palazzi signorili e delle case contadine e così via. Inoltre, si possono apprezzare le cento meravigli ambientali: dagli stupendi boschi di castagneti e querce, agli innumerevoli scorsi panoramici, passando per le meravigliose Grotte di Val de’ Varri, con stalattiti e stalagmiti che incantano.

Un po' di storia

In epoca classica il territorio di Pescorocchiano faceva parte della Res Publica Equicolanorum, Rimangono le rovine della città di Nersae, citata da Virgilio nel VII Libro dell’Eneide, che all’epoca dell’Impero Romano ne era uno dei centri principali con mitreo, anfiteatro, foro, terme, acquedotto e necropoli.
A questo rilevante polo archeologico si affiancano, oltre a decine di iscrizioni, i complessi cultuali del Santuario di Ercole Vaiano alle pendici del Monte Fratta presso Alzano con la sotterranea Grotta del Cavaliere ed il Santuario Italico in prossimità di Civitella.
Nel VII secolo D.C. proprio a Civitella ebbero i natali due Papi della Chiesa: Agatone (678-681) e Leone II (682-683).
I resti delle mura e delle torri dei castelli di Roccaberardi, Roccarandisi, Macchiatimone, Montefalcone, Torre di Taglio e Rocca di Sopra parlano dell’importanza strategica che questa zona assunse durante il Medioevo quando era feudo delle nobili famiglie Mareri, Castiglione e Collalto che controllavano gli ingressi alla Valle del Salto grazie a questa fitta rete di insediamenti fortificati in collegamento visivo tra loro.
In epoca moderna il Ducato di Pescorocchiano è stato feudo delle famiglie romane dei Savelli e dei Baldinotti prima di quella napoletana degli Arnone dopo. Sul sito dove nasceva il castello fu costruito in seguito un Palazzo Baronale che alla fine del seicento fu ampliato dal duca Cesare Baldinotti, il quale vi aggiunse anche un cortile, una cisterna per raccogliere l’acqua e la chiesa di San Nicola che ereditava il titolo di un ospedale medioevale.

Del Palazzo Baronale dei Baldinotti rimane in piedi solo un pregiato arco bugnato, alle spalle del quale è stato recentemente inaugurato uno splendido belvedere su una parte del territorio comunale.
Il comune di pescorocchiano così come lo conosciamo oggi si è costituito nel 1811 grazie all’unione delle nove università di Leofreni, Tonnicoda, Macchiatimone, Roccaverruti, Pescorocchiano, Girgenti, Poggio San Giovanni, Roccarandisi e Torre di Taglio ed aveva allora 3177 abitanti.
Nel 1859, alla vigilia dell’unita d’Italia, il Comune ne contava 4336; l’incremento demografico ha portato il numero degli abitanti a 5529 nel 1901 ed a 6675 nel 1951; il crollo della civiltà contadina ha portato allo spopolamento delle campagne.
La popolazione vive accentrata in numerosi piccoli villaggi, molti dei quali, come ad esempio Girgenti, godono di una magnifica vista sul Lago del Salto. Un’antica leggenda racconta che questi paesi nacquero in seguito alla caduta di alcune pietre dalla bisaccia di un angelo in volo. Il territorio comunale si trova a cavallo tra le fitte boscaglie di querce e di castagni dei Monti Carseolani e gli ampi pascoli naturali e le ordinate terrazze della Catena del Velino. Presenta un paesaggio appenninico sorprendente per i suoi aspri contrasti ed i panorami nascosti e inattesi. Esso offre inoltre al viaggiatore la possibilità di incontrare significative testimonianze di varie epoche del passato.
 

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