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Acquaviva_piazza

Comune di Acquaviva delle Fonti

Indirizzo: Atrio Palazzo di Città, 1 - 70021 Acquaviva delle Fonti (BA)
Telefono: 0803065111
Sito web: www.comune.acquaviva.ba.it
Email: infopoint.acquaviva@gmail.com

Altitudine: 300 m. s.l.m.
Abitanti: Acquavivesi, 20036
Sindaco: Marco LENOCI

Acquaviva delle Fonti

Localizzata a sud-est del Capoluogo di Regione, Acquaviva rappresenta un crocevia tra mare ed entroterra, tra pianura e colline ai piedi del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Annoverata tra i borghi autentici d’Italia, deve il suo nome alla presenza di una vasta falda acquifera sottostante il centro abitato e parte delle campagne. L'abbondanza di acqua e di sali minerali spiega anche la fortuna della coltivazione della cipolla rossa, prodotto tipico del territorio già dall'Ottocento, riconosciuto con Denominazione di origine comunale (De.c.o.), nonché presidio Slow Food.
A rendere unica Acquaviva non è solo la sua ricchezza agricola, ma anche il vasto patrimonio storico-artistico che la caratterizza, testimoniato dalle tante suggestive chiese presenti nel borgo antico, le tante piazze, l'imponente Palazzo de Mari, sede attuale del municipio, e la monumentale Cassarmonica, simbolo della prestigiosa tradizione bandistica della città.
Sono presenti anche due siti d'importanza comunitaria: il Bosco di Mesola, che circonda l'importante Ospedale Miulli, e il Sic "Alta Murgia", che ospita il "Parco della Corte" e il "Bosco della Vallata".

Un po' di storia

Per secoli le popolazioni circostanti hanno frequentato la città di Acquaviva, sorta nell'Alto Medioevo sui resti di un villaggio peuceta di età preromana, per attingere acqua dai pozzi. L'area urbana si sviluppò come feudo a partire dal XI sec. fino a completare la sua evoluzione urbanistica e architettonica alla fine del 1700 sotto il dominio della famiglia De Mari. Appartenuta ai Normanni, che vi edificarono il castello, diventò poi città regia durante il periodo federiciano. 
Nel 1499, il feudo di Acquaviva fu assegnato alla famiglia dei Duchi d'Atri, ovvero agli Acquaviva d'Aragona che, colpiti da gravi dissesti finanziari, decisero di procedere alla vendita. Ad acquistarlo fu una ricca e potente famiglia di banchieri genovesi, la Famiglia De Mari, che dominò la città fino all'abolizione del sistema feudale nel 1806. Assieme alle terre, Carlo de Mari acquistò anche il titolo nobiliare, diventando l'ultimo Principe di Acquaviva.

 

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