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San Demetrio ne\' Vestini

Comune di San Demetrio ne' Vestini

Indirizzo: Via S. Vincenzo de' Paoli, 67028 San Demetrio Ne' Vestini AQ
Telefono: 0862.810834
sito web: www.comune.sandemetrionevestini.aq.it
email (PEC): protocollo.sandemetrionv@legalmail.it

Altitudine: 650 m slm
Abitanti: 1887, sandemetrani


Sindaco: Silvano Cappelli

San Demetrio ne' Vestini

San Demetrio sorge alle falde del Gran Sasso e a valle della Conca Aquilana, nella media valle dell'Aterno, nome che gli viene conferito dal fiume omonimo. Confina con i Comuni di Barisciano, Prata d'Ansidonia, Villa Sant'Angelo, S. Eusanio Forconese, Rocca di Mezzo, Fagnano Alto e Poggio Picenze. Il Comune di San Demetrio a differenza dei Comuni vicini ha una struttura policentrica costituita da sette Ville ed una Frazione. Nomi delle Ville del Comune di San Demetrio Ne' Vestini: Cavantoni, Colle, Villa Grande, Collarano, Cardabello, Cardamone, San Giovanni. Frazione di Stiffe.

Un po' di storia

L'attuale popolazione di San Demetrio discende dall'antico popolo Italico, i Vestini, che erano divisi in due gruppi: i Vestini Cismontani che occupavano la vallata della parte Settentrionale dell'Aterno, luoghi in cui sorge attualmente la nostra cittadina, mentre i loro parenti Trasmontani occupavano la zona che da Penne degrada verso l'Adriatico. I Vestini Cismontani erano dediti alla pastorizia transumante e, tra le loro divinità c'erano anche Demetra o Cerere.
Nei tempi primitivi San Demetrio doveva essere chiamato Pagus Chremetes e, poi Demetra e quindi Demetrio che significa cereale; fu uno dei novantanove Castelli che partecipò alla fondazione della città di L'Aquila.
La prima volta che il nome di San Demetrio compare in un documento ufficiale è nel X Secolo e precisamente nel Chronicon Farfense, mentre il nome San Demetrio e di Villa San Giovanni sono stati trascritti in una bolla del 1204 di Papa Innocenzo III. Le altre Ville compariranno su documenti successivi, ma si può affermare con certezza che le sette Ville della cittadina già esistono ben distinte l'una dall'altra e con gli stessi nomi: Cavantoni, Cardamone, Cardabello, Colle, Collarano, Villa Grande, oltre alla già citata San Giovanni.
Nel 1423-24 San Demetrio è coinvolta nella guerra tra Aquila e il suo contado contro il famoso condottiero Braccio da Montone, in questa occasione ci fu la strenua resistenza del Castello di Stiffe, successivamente fu sconfitto nella piana tra Bazzano e Paganica dove morì. In questa occasione L'Aquila e il contado si ricoprirono di gloria guerriera.
Solo alla fine del 1400 rivendica la sua autonomia amministrativa, economica ed ecclesiastica rispetto all'egemonia aquilana. Man mano che la popolazione aumenta grazie anche alle risorse economiche del paese, basate sulla coltivazione di cereali, dello zafferano e sulla pastorizia transumante. Nasce così una nuova generazione imprenditoriale ed armentizia: si affacciano nel palcoscenico della sua storia le famiglie Marimpietri, Cappa, Cappelli e Visca.
Nel 1442 soggiornò presso il nostro Comune il Re Alfonso d'Aragona venuto nel contado per porre fine alla rivolta della città di L'Aquila nei confronti della Corona, mentre nel 1553 con l'infeudamento, il capitano spagnolo Ferdinando Aguilera diventa il primo feudatario dell'Università sandemetrana.
L'Università di San Demetrio nel 1691 chiede ai rappresentanti del Regno di istituire il mercato ogni venerdì. Tale tradizione è arrivata fino ai giorni nostri.
Nel 1809 gli viene concesso il decreto per celebrare ogni anno la fiera, a dimostrazione della sua vocazione commerciale che dal 1500 in poi ha una crescita esponenziale.
Data molto importante è quella del 30 Luglio 1862 quando l'allora Sindaco convocò il Consiglio Comunale per deliberare sul cambiamento o modifica del nome che era identico ad un Comune della Calabria; venne deliberato di cambiare il nome da San Demetrio in quello di San Demetrio ne' Vestini, antico popolo italico del territorio.

Foto tratta da www.comune.sandemetrionevestini.aq.it

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