L'intero territorio nazionale è abbondantemente solcato da cavità naturali, una ricchezza di crescente valore e fruizione turistica e culturale, in tutti i sensi sostenibile
Articolo a cura di Marcello Di Martino - pubblicato su Ytali.com il 22.07.25
L’intero territorio nazionale è abbondantemente solcato da cavità naturali, di interesse turistico, di rilevanza storica, di sedimentazione archeologica e di indagine scientifica. Tutti motivi per alimentare la curiosità sulle peculiarità delle grotte e favorirne una fruizione in tutti i sensi maggiormente sostenibile.
Una recente indagine condotta da Città delle Grotte per descrivere lo spaccato, seppur parziale, del fenomeno “Grotte” nel nostro Paese sintetizza che in oltre ottanta Comuni Italiani è possibile collocare sistemi carsici di rilevanza turistica, culturale e di forte connotazione speleologica. I dati raccolti sono stati ordinati per Comune, Provincia, Regione, Denominazione e numero di abitanti. È segnalata l’adesione al network di Città delle Grotte da parte di alcuni Comuni. È anche registrato per tanti di essi essere sede di Grotta Turistica.
E in estrema sintesi si rileva che:
in ogni regione italiana è presente almeno un comune caratterizzato dalla presenza di una grotta, nelle sue diverse declinazioni speleo-geniche;
la larga maggioranza dei comuni censiti (con collocazione di un sistema carsico) ha una consistenza demografica molto bassa: il 23 per cento al di sotto dei mille abitanti, il 60 per cento con meno di tremila abitanti e circa il 70 per cento con una popolazione che arriva appena ai cinquemila residenti;
le regioni che esprimono le principali consistenze del fenomeno “Grotta”, in termini di comuni in esse ricadenti, sono la Sardegna e l’Abruzzo, che hanno almeno dieci Comuni così caratterizzati;
oltre il 50 per cento dei comuni che presentano un territorio dalla forte vocazione carsica è collocato nelle regioni del meridione;
il 68 per cento dei comuni oggetto dell’analisi detiene una Grotta Turistica, caratterizzata dalla sua infrastrutturazione, da un suo sistema di illuminazione e dal pagamento di un biglietto di ingresso;
il 37 per cento dei Comuni censiti è già socio di Città delle Grotte, fra soci fondatori e soci ordinari.
La destinazione turistica “grotte” raccoglie un flusso annuale nei siti carsici di poco più di un milione di visitatori. Ci si riferisce, chiaramente, alle sole grotte turistiche, circa sessanta siti, caratterizzati da infrastrutturazioni nel rispetto della sicurezza dei visitatori, fatte di passarelle e di sistemi di illuminazione, con relativo pagamento di biglietto di ingresso. A questo flusso, per così dire “certificabile”, se ne aggiunge uno, sempre più crescente, di “speleo-amatori”, costituiti da escursionisti, amanti del turismo “pleinair” e d’avventura, più difficile da quantificare, che scoprono nelle grotte, negli eremi e nelle emergenze carsiche montane e marine un modo innovativo di conoscere i luoghi e sé stessi. Entrambe le tipologie di meta manifestano una significativa tendenza alla lievitazione, portando a incrementare il volume d’affari che ne consegue diretto e di indotto, già attestato, intorno ai cinquanta milioni di Euro.
Grotte di Castellana, LaGrave, e Grotte Pertosa Auletta
Ci si riferisce al consumo di servizi di accoglienza, di ristorazione e alla vendita di prodotti espressione enogastronomica territoriale e dell’artigianato locale.
Le grotte sono state storicamente gli anfratti coperti dove l’uomo da tempo immemorabile ha praticato riti sacri. La grotta è stata, per l’intera Italia, ricovero di eremiti, di frequentatori dei tanti cenobi rupestri dislocati nelle aree più impenetrabili delle asperità nazionali.
Quindi storia, arte, letteratura, cultura laica e religiosa costituiscono elementi caratterizzanti di questo mondo dal buio più intenso.
La Grotta di Pietrasecca collocata nel Comune di Carsoli, ha fatto riemergere la sua valenza storica con il ritrovamento di diciotto monete romane del IV-V sec., una del XV sec. e di numerosi reperti ossei appartenenti a quattro specie animali del Pleistocene quali l’orso, la lince, la pantera e il cervo.
La prima sala della Grotta Su Mannau di Fluminimaggiore, in Sardegna, è un museo. Fu frequentata fin dal primo millennio a.C. dalle genti che vivevano nelle valli vicine, probabilmente per praticare il culto delle acque. Culto che si ripete anche in epoca romana, come testimoniano numerose lucerne esposte in questi ambienti.
A Lettomanoppello, la Grotta di Sant’Angelo è stata luogo di culto delle popolazioni italiche. Con la stessa denominazione sono presenti due cenobi rupestri a Lama dei Peligni e a Palombaro.
Le palafitte della Grotta di Pertosa, le cui datazioni radiocarboniche effettuate su campioni prelevati dalle palificazioni lignee, inquadrano il contesto nella seconda metà del II millennio a.C.
Le Grotte del Cavallone e del Bove furono utilizzate come rifugio dagli abitanti di Taranta Peligna durante la II Guerra mondiale. Nell’autunno del 1943 il fronte bellico si era immobilizzato lungo la linea Gustav, proprio alle pendici sud orientali della Maiella. Le truppe tedesche, per rappresaglia, si insinuarono nei piccoli paesi dell’area minando sistematicamente l’abitato. Taranta Peligna fu completamente distrutta, tranne rare eccezioni, dalle mine tedesche e molte famiglie furono costrette a cercar conforto e nascondiglio altrove. Le grotte sono state rifugio per gli abitanti sfollati dai paesi a cavallo delle linee difensive tedesche. Per la Gotica furono protagoniste l’Onferno, nel comune di Gemmano, in Romagna e le Grotte-rifugio di Castiglione, sulle colline di Forlì e l’Antro del Corchia a Stazzema, luogo di eccidio in località Sant’Anna. Le cavità sono state, altresì, nascondiglio per i partigiani piemontesi valsusisni e i soldati nel casertano, presso la Grotta dei soldati o, anche, sede militare.
Omero e Dante hanno trovato spettacolari scenografie naturali nella Grotta di Pertosa per l’Odissea, quando il veggente Tiresia negli Inferi incontra Ulisse, e nelle Grotte di Castellana, con Hell in the Cave, dove le dinamiche teatrali innovative catturano il pubblico per condurlo in una straordinaria avventura nell’Inferno. Non mancano, sempre a volo d’uccello, le ambientazioni religiose in grotta per presepi viventi a Stiffe, a Toirano e a Curto Martino, e per rappresentazioni musicali di zampognari e di musica classica. Film Fantasy e Horror girati nei set carsici della Grotta del Vento, di Frasassi, di Castellana e di Pastena. Fontamara di Lizzani nella Grotta de Cavallone.
Meritano, senza ombra di dubbio, motivo di menzione le esperienze maturate con il progetto Vino in Grotta, promosso in collaborazione con Città del Vino, nelle grotte di Toirano, dei Dossi, a Villanova di Mondovì, e di Stiffe, a San Demetrio ne’ Vestini e, soprattutto, con l’iniziativa Grotte di Stiffe in Joëlette, una giornata di solidarietà e accoglienza che ha permesso di accompagnare le persone con disabilità nella suggestiva visita delle Grotte di Stiffe, con speciali carrozzelle da fuoritrada a ruota unica, nel complesso carsico di rara bellezza caratterizzato dal suono vivo dell’acqua che scorre.
In estrema sintesi, la destinazione turistica “Grotta”, declinabile nelle sue diverse implicazioni, ambientali e culturali, è senza obiettivamente suscettibile di implementazione. Sul versante del turismo plein air, sul versante del turismo scolastico, sul versante del turismo culturale.
In termini di una promozione più robusta, di migliorativi investimenti infrastrutturali, di definizione di strumenti normativi che ne possano favorire un ancor più consistente sviluppo.
Grotta di Toirano e Grotta del Vento – Lago dei cristalli
Viene incontro a questa esigenza, maturata in questi anni e sulla base dell’alto grado di rappresentatività del comparto da parte di Città delle Grotte, il recente Disegno di Legge consegnato in Senato, che porta il titolo Disposizioni per la promozione e la valorizzazione delle Grotte d’Italia. Sarà istituita, presso il Ministero del Turismo, la banca dati completa delle Grotte d’Italia, mirante allo sviluppo, alla tutela e alla promozione dei territori con grotta e saranno messe disposizione delle Città delle Grotte d’Italia consistenti risorse economiche, da distribuire su un triennio, volte alla realizzazione di campagne di promozione per l’incentivazione e la fruizione di un turismo sostenibile a livello nazionale e internazionale.
Sono in gran parte piccoli Comuni, come si riferiva in esordio, quelli in cui sono presenti cavità naturali sotterranee o marine, in alcuni casi anche caratterizzati da uno sconfortante declino demografico. Sono realtà comunali quelle destinatarie di questa misura che avranno, così, rinnovate e tangibili opportunità per il rilancio della propria economia turistica e per l’incentivazione di proprie attività connesse alle tradizioni dei loro territori e delle loro comunità
Associazione Nazionale Città delle Grotte
Sede legale: Piazza Municipio 5,66018 Taranta Peligna (Ch)
Tel. / Fax : 0872 91 01 18 - Em@il: info@cittadellegrotte.it
Segreteria e Comunicazione:
Tel. 0863 19 40 278 - Fax: 0863 74 31 178 - Mobile: 3938950836
Em@il: ufficiostampa@cittadellegrotte.it
PEC: cittadellegrotte@pec.it
Il sito dell' Associazione Nazionale Città delle Grotte è un progetto realizzato da ISWEB S.p.A. con la soluzione ePORTAL