Riportiamo di seguito le parole del sindaco di Pastena Arturo Gnesi, sul cambio di modello di gestione delle Grotte:
CONSORZIO ADDIO
Con l'approvazione all'unanimità in consiglio comunale del protocollo d'intesa con la Regione Lazio, l'Ente Parco e Lazio CREA, si apre una nuova stagione gestionale per le Grotte di Pastena.
Si cambia registro, capitolo chiuso per il consorzio.
Finisce un'epoca durata 30 anni, e si ferma al capolinea dopo un percorso tortuoso e accidentato, la legge regionale n. 14 del 18 febbraio 1989 che ha avuto il merito di uscire dall'immobilismo e di imprimere un'accelerazione alla visibilità e alla valorizzazione del nostro paese.
Ora è il tempo di rilanciare il turismo incentrato su uno dei più suggestivi siti speleologici del centro-Italia.
Il tempo di mettere da parte gli errori e le incertezze che hanno compromesso la conservazione , la valorizzazione e la stessa gestione delle Grotte di Pastena.
Dopo anni turbolenti e conflittuali delle carte bollate, che hanno richiesto più volte l'intervento della presidenza della Regione per la nomina di un commissario, i ricorsi al TAR, bisogna recuperare il terreno perso per ridare al paese una nuova attrattiva turistica.
Le tappe che hanno condotto il consorzio al collasso finanziario sono state rappresentate dal passaggio del personale dai cantieri scuola allo stesso consorzio, che per il comune significò la rinuncia agli incassi delle Grotte.
Il tentativo, poi naufragato, di trasformare la natura giuridica del consorzio sottoscritto nel marzo 2001 tra i sindaci di Pastena, di Collepardo e il presidente dell'Amministrazione Provinciale e mai ratificato dalla Regione Lazio.
Il dimezzamento del contributo regionale che da 400mila euro fu ridotto ( fin dal 2006) a 200mila euro all'anno.
Dal 2010 il contributo si è azzerato perché, dirottato al Parco dei Monti Ausoni e lago di Fondi che avrebbe dovuto farsi carico degli operatori del consorzio.
A questo dev’essere aggiunto l'utilizzo strumentale delle Grotte e delle sue bellezze naturalistiche al solo scopo di ottenere ingenti finanziamenti per la realizzazione di opere e di infrastrutture che non hanno dato alcun beneficio al turismo e all'occupazione del paese.
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Poi il colpo di scena finale e al consorzio, pur non avendo né le risorse finanziarie sufficienti e né un piano di sviluppo, furono fatte transitare 17 nuove assunzioni provenienti dal bacino degli Lsu.
Polemiche, manifestazioni in piazza, ricorsi di avvocati e cause in tribunale che hanno tolto energie e strategie per la promozione turistica incidendo negativamente sul bilancio annuale del consorzio e sulla stessa immagine del paese che appariva sprofondato nel caos e politicamente allo sbaraglio.
Dal 2011 toccò a noi amministrare il paese e chiedemmo alla presidente della Regione Lazio Renata Polverini e al commissario straordinario, Angelo D'Ovidio, di poter subentrare, democraticamente , alla gestione del consorzio dando voce e rappresentanza ai comuni che ne facevano parte.
Ma ci volle tempo prima di scardinare le porte chiuse della Regione e soprattutto fu impossibile ricevere un centesimo per pagare gli stipendi dei dipendenti.
Ci fu un ordine tassativo di non concedere nulla a Pastena e dopo la fuoriuscita del commissario, quello di strangolare economicamente anche il consorzio.
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Siamo sopravvissuti a questi eventi e dopo lo scandalo della giunta Polverini legato alle spese improprie dei soldi pubblici utilizzati per scopi personali, abbiamo fermato le bocce e fatto il punto della situazione.
Il consorzio da quattro anni non riceveva finanziamenti regionali, i dipendenti erano esasperati e senza stipendio, il Comune di Pastena, nonostante l'alienazione di un considerevole patrimonio immobiliare messa in atto dalle precedenti amministrazioni a partire dalla fine degli anni novanta, era in dissesto finanziario.
Fu così che, dopo averne concordato e suggerito le linee generali, fu approvata la legge regionale n. 7 del 14 luglio 2014 che abrogava la n. 14 del 18 febbraio del 1989 e sanciva la soppressione del consorzio.
Da quel momento abbiamo dato piena disponibilità a trovare soluzioni per i lavoratori e collaborato per mantenere alto l'interesse per le Grotte di Pastena investendo le poche risorse finanziarie a disposizione per creare eventi di rilevanza scientifica e di attrazione turistica.
Non nascondo che ci sono state promesse non mantenute e speranze tradite e che il nostro impegno prioritario è stato sempre la tutela del posto di lavoro soprattutto quando l'unica soluzione che veniva prospettata era il licenziamento.
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Ora è il momento di voltare pagina, la Regione Lazio ci offre l’opportunità di farlo e tutti i partner di questo progetto dovranno dare un segnale concreto di rinnovamento e di cambiamento.
Il nostro comune è in prima linea e come non si è mai tirato indietro nei momenti bui, nemmeno adesso verrà meno ai suoi compiti istituzionali e ai doveri morali.
Il Sindaco di Pastena
Arturo Gnesi
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